lunedì 26 febbraio 2018

Neve !
Alla fine è arrivata… in silenzio, di notte, senza far rumore. Tutti i quartieri di Roma si sono risvegliati sotto una fitta cortina bianca, che ha avvolto la Capitale: dalla Flaminia, alla Prenestina, da Roma nord  a Cinecittà, fino al litorale di Ostia, come testimoniano alcune foto trovate sul web.I più contenti ovviamente sono i bambini, e non solo perché le scuole sono chiuse, ma perché la neve conserva un fascino speciale e, per quanto vedo e sento, nemmeno gli adulti le resistono.
Burian, il vento siberiano che si è abbattuto sulla nostra Penisola, non verrà ricordato solo per l’ondata di freddo eccezionale ma, più poeticamente, per averci regalato queste immagini…
Altare della Patria
In motorino

Piazza Vaticano

Veduta dal Pincio
Davanti al Colosseo


Spiaggia di Ostia








Pontile della Vittoria di Ostia

(G.C.)


giovedì 15 febbraio 2018


Natura misteriosa        



Mentre andavo a scuola in macchina, brontolando per via della lunga coda, mi sono imbattuto in uno spettacolo meraviglioso.
Nuvole di uccelli neri: migliaia e migliaia di storni. Una moltitudine in movimento, capace di oscurare il cielo, di farci dimenticare il tran tran quotidiano, di offrirci uno spettacolo straordinario. Mi sono chiesto: "Come fanno queste migliaia di storni a muoversi e a coordinarsi, in volo, in stormi così giganteschi e ordinati?" Ho cercato una risposta: uno scienziato americano, che ha studiato il fenomeno, spiega:
" Ci sono tre regole: 1) lo storno fa quello che fa il vicino;2) devono mantenere nella visuale un equilibrio di luce e oscurità, e questo è importante: impedisce allo stormo di implodere o, al contrario, di disperdersi;3) anche gli uccelli possono sbagliare..."
Per una volta ho benedetto il rito della coda in macchina, per filmare un autentico spettacolo .
Tutto verosimile, tutto plausubile, ma rimane un dubbio: perchè questo fenomeno si verifica solo in questo periodo? Colpa del freddo? Mutuo soccorso? Uno storno non fa primavera, per cui dubito sia un segnale dell'imminente innalzamento delle temperature.
Mistero... Mi consolo con questo video, che ho il piacere di condividere con voi :)
(G.C.)



23 Luglio 2014 - 09:30




martedì 13 febbraio 2018

A Carnevale...
ogni collage vale!

(mascherine)
Continua il percorso sulla conoscenza delle tecniche artistiche... dopo il puntinismo e gli acquerelli, con i bambini della classe terza della scuola primaria di San Vittorino, abbiamo approfondito il collage.
Collage, dalla parola francese coller (incollare), consiste nell'incollare pezzetti di carta colorata o altri materiali come ritagli di giornale, stoffa, piume, sughero ecc...su una superficie (legno, cartoncino, tela) sulla quale è presente un disegno predefinito.
Una tecnica molto utilizzata nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria, perché, oltre alla facile reperibilità del materiale per realizzarla, ha una doppia valenza pedagogica: quella educativa e quella formativa. Permette infatti lo sviluppo della coordinazione del gesto nello spazio, la stimolazione sensoriale, (vista la varietà dei materiali con i quali si può realizzare) e lo sviluppo della creatività e della fantasia perché permette ai bambini di unire più materiali creando contrasti originali.
Foto di gruppo, classe 3^

Il primo utilizzo di questa tecnica, secondo gli storici dell'arte, risale al 1912. Le opere d'arte che si ottenevano dalla sovrapposizione di tanti pezzetti di carta sulla tela prendevano il nome di papier collè, carta incollata. Tra i primi artisti ad utilizzare questa tecnica  furono Braque e Picasso, entrambi iniziatori del cubismo, che rivoluzionarono il modo di concepire il quadro come si era inteso fin ad allora.
Senza avere la presunzione di paragonarci a due artisti di questo calibro, abbiamo preso come spunto il Carnevale che più di ogni altra ricorrenza, permette di dare sfogo alla fantasia e anche noi ci siamo dati da fare per realizzare una maschera utilizzando appunto il collage.
Una  "piccola opera d'arte" dove oltre ai pezzetti di carta colorata e alla loro creatività, i bambini hanno aggiunto tanto entusiasmo.
(F. L.)

mercoledì 7 febbraio 2018


Dichiarazione Mondiale dei diritti dei bambini
Anche i bambini hanno dei diritti, lo sai?

QUINDI...  NO AL  BULLISMO!

Per bullismo si intendono tutte quelle azioni  messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro bambino/adolescente considerato più debole, fino a diventarne vittima. 
Secondo gli studiosi del fenomeno, un bambino, uno studente,          è vittima di azioni di bullismo, quando viene esposto ripetutamente ad azioni offensive da uno o più compagni. 
Non si fa quindi riferimento ad un singolo episodio, può capitare a chiunque di comportarsi male in una occasione, si parla di bullismo vero e proprio quando una serie di comportamenti si ripetono all’interno di un gruppo, da parte di qualcuno, per imporre potere o paura su un’altra persona. 

Esistono più forme di bullismo:
  •      il bullismo diretto, compiuto con attacchi espliciti nei confronti della vittima e può essere di tipo fisico o verbale;
  •     il bullismo indiretto, che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, con l’esclusione dal gruppo, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi (veri o falsi), la compromissione dei suoi rapporti di amicizia. 
        In entrambi i casi, 
fai attenzione...
il bullismo non è uno scherzo: nello scherzo l’intento è di divertirsi tutti insieme, non di ferire l’altro!
Un conflitto fra coetanei è ammissibile, a chi non è capitato di essere un po' prepotente o di subìre un'ingiustizia a scuola, con gli amici, in famiglia?  Il conflitto, come il litigio, è episodico, avviene in determinate circostanze e può accadere a chiunque, in un rapporto tra coetanei (che hanno la stessa età) o tra pari (che hanno le stesse possibilità).
Ma se sei oggetto di prepotenze quotidiane (tutti i giorni) o se sei testimone di episodi di bullismo, non rimanere in silenzio, parlane con i tuoi genitori, con i tuoi insegnanti, non lasciare che dei prepotenti o delle persone insensibili rovinino la tua vita o quella di un tuo coetaneo!
Ricorda:
L'unione fa la forza!
(G.C.)

giovedì 1 febbraio 2018

Sarà il più difficile, ma è anche il l più bello...




A seguito della pubblicazione dell'articolo "Per non dimenticare", abbiamo ricevuto da parte di una mamma dei nostri alunni un pubblico commento, che merita una risposta.
Senza voler stravolgere la natura prettamente didattica del nostro Blog, ci sembra giusto riprendere e approfondire quanto emerge dall'affettuoso commento.
Estrapoliamo solo una parte di esso, per quanti non l'avessero letto, quella più significativa:

" Tutti e tre (i miei figli ndr), hanno in comune un luogo: la scuola di San Vittorino. Io sono stata una mamma fortunata. Ho cercato per loro la scuola che li preparasse ad essere cittadini ed ho trovato docenti (dalla Primaria alla Secondaria) che mi hanno aiutata in questo impegno e che hanno fatto molto di più: hanno dato vita a tre PERSONE."

Non esiste testimonianza più bella e preziosa rispetto a questa affermazione.
Lavorando in una scuola di periferia il rischio di sentirsi ai margini della vita sociale e culturale è abbastanza concreto.
La "distanza" dalla sede centrale, le ridotte dimensioni degli edifici, la collocazione geografica stessa della nostra sede... sono tutti fattori ostativi se non si compensano con l'entusiasmo e la professionalità dei suoi interpreti.
Non vogliamo e non possiamo giudicare il nostro lavoro, ma crediamo in quello che facciamo e questi commenti, uniti alla fiducia che spesso riscontriamo nelle famiglie dei nostri alunni, ci fanno credere di essere sulla buona strada.
La scuola non è solo palestra di sapere e di competenze, non è un'azienda privata, è centro sociale, di cultura e di formazione del futuro cittadino.
Questa convinzione, che ci accompagna nel percorso didattico, non si misura in tempi brevi, è linfa e tutore, al tempo stesso, nel processo di crescita dei nostri figli.
In questi anni docenti della scuola primaria e media hanno condiviso importanti esperienze e percorsi umani, cercando una continuità educativa prima ancora che didattica.
Sono state, e saranno promosse, iniziative che prescindono da approvazioni formali e da ostacoli burocratici.
Si è formata, a quanto pare, una classe docente che ha saputo conquistarsi la fiducia e la stima dell'utenza con risultati concreti.
Tutto ciò potrebbe non bastare a garantirne la continuità, alle logiche umane e professionali si contrappongono talvolta logiche amministrative che utilizzano parametri totalmente diversi.
Ci auguriamo che questa realtà non venga gradualmente disgregata e sovrapposta.
Ci auguriamo di poter leggere in futuro commmenti altrettanto positivi, ci auguriamo di poter leggere ancora...
Un grazie sincero da parte di tutti i docenti, della scuola primaria e secondaria di San Vittorino.
(G.C.)













domenica 28 gennaio 2018


Per non dimenticare


Ieri, sabato, 27 gennaio, si è consacrata la Giornata della Memoria, in ricordo dello sterminio di circa sei milioni di ebrei da parte della follia nazista.
Proprio ieri sera, guardando un film del regista italiano Giulio Ricciarelli, che racconta le vicende (vere) di Johann Radmann, giovanissimo procuratore tedesco, incaricato di indagare sugli orrendi crimini commessi dalle SS naziste, ho sentito il desiderio di "fare" qualcosa di diverso, di ricordare, insieme ad alunni e genitori.

L’olocausto (così viene definito il genocidio, o sterminio, degli ebrei),
è la pagina più triste nella storia dell'umanità.
Gli Ebrei lo ricordano con la Shoah, termine con il quale si identifica un evento unico nella storia dell’uomo. Per la prima volta si è cercato di distruggere un popolo, gli ebrei appunto, di sradicarli dal pianeta, non a causa di ciò che facevano o pensavano, ma per ciò che essi erano.
Difficile capire i motivi per i quali tanta follia omicida si sia scagliata contro il popolo ebraico.
Come spiegare l’orrore di quel genocidio? Frutto dell’irrazionale?
O esisteva piuttosto un progetto di disumanizzazione della cultura, degli esseri, degli animi?
Sono portato a credere che di irrazionale ci fosse ben poco, mi convinco sempre più che l’odio scatenatosi contro gli ebrei sia scaturito da una contorta forma di razionalità: eliminare chi o cosa esprimesse idee o principi diversi dall’ideologia nazista.
Oggi, nell’anno 2018 la parola “memoria” è spesso strumentalizzata.
Noi non dobbiamo dimenticarne il  vero valore: la memoria si oppone all’oblio, come scudo, come baluardo etico e sociale .
Guai a perderne il significato autentico!
C’è chi riesce a strumentalizzare la memoria per fini politici, chi ne fa un uso illegittimo.
Penso per esempio alle nuove ideologie fondamentaliste, che cercano di associare lo stato di Israele a un nuovo stato nazista, definendolo popolo di sionisti e massoni.

Cari, piccoli cittadini del futuro, ricordate, cercate, leggete, scoprite, non stancatevi mai di cercare la verità, di dar parola a tutti…

Il pericolo maggiore proviene da legami ideologici e politici: tutte, ma proprio tutte le ideologie sono pericolose, da qualunque parte provengano, da destra come da sinistra.
Oggi viviamo in un mondo dove si stanno pericolosamente riaffermando l’intolleranza, il razzismo, l’estremismo, il fondamentalismo e l’odio verso chi è diverso.
Dimenticando che l’unica vera nemica dell’uomo è l’ignoranza!
L’unico modo che conosco per combattere razzismo, intolleranza, pregiudizio, sono l’insegnare la tolleranza, la comprensione e il rispetto per tutti.
Negli ultimi anni pericolose ideologie religiose si sono fatte strada tra giovani disadattati e mai integrati attraverso il fondamentalismo, altra mostruosità ideologica, poiché nega il diritto alla libertà di fede e di cultura, che deve essere garantita a tutti e in tutto il mondo libero.
Chiudo questa accorata riflessione con un bellissimo aforisma, non mio ma di George Packer:

L’ideologia conosce la risposta prima che la domanda sia stata posta.


(G.C.)
                         

venerdì 19 gennaio 2018

Giovedì 18 gennaio 2018


Merci
beaucoup
Mme Brochard


"Le favole della gallina blu": grande successo per l’incontro con l’autrice



Si è tenuto stamani in un'aula a dir poco gremita, della nostra piccola scuola di periferia, l’incontro con l’autrice Martine Brochard, artista polivalente, attrice di teatro, di cinema e di fiction televisive.
A dare il benvenuto è intervenuta la nostra Dirigente Scolastica, dott.ssa Caterina Biafora, in rappresentanza del nostro Istituto Comprensivo.
Gli alunni, suddivisi in due gruppi di età: delle classi prima e seconda e delle classi terza e quinta, hanno avuto modo di apprezzare Martine,
oltre che per l'originalità e lo stile narrativo, per l'eleganza e l'armonia  comunicativa, con cui ha “stregato” i nostri piccoli interlocutori.
Dopo una breve presentazione e qualche accenno autobiografico, la nostra Ospite ci ha rapiti con la lettura di un brano contenuto nel libro "Le favole della gallina blu" , un piccolo saggio dell'arte interpretativa , che ha coinvolto e incantato i nostri alunni.
Le sue sono favole moderne, surreali, ma dal gusto classico, metafore semplici, che ci portano a riflettere: sull'inconsistenza della diversità,  sul bisogno di credere in noi stessi, di perseverare...
Un'esperienza che ha arricchito noi tutti.
 “Quando torna?"
 "Mi sono divertita"
"Molto simpatica!"
"Anch'io voglio scrivere da grande..."
In queste semplici battute, raccolte al volo tra i ragazzi, c'è la sintesi di questo evento.
Anche noi adulti abbiamo subìto il fascino di Martine: persona semplice, gentile, solare, di grande sensibilità, che si è piacevolmente sottoposta ad alcune domande degli alunni e firmato autografi.
Molti sono gli spunti letterari e narrativi che trarremo da questo incontro, un autentico invito alla lettura e all'approfondimento, che continuerà nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, con la speranza che l'amore per la lettura cresca in tutti noi.
Grazie Martine!
(G.C.)

Videoracconto: Martine incontra gli alunni delle classi prima e seconda (versione integrale...)




Videoracconto: Martine incontra gli alunni delle classi terza e quinta