Tempo di Carnevale
In
alcuni Paesi, a metà inverno, c’è una ricorrenza che si chiama Carnevale.
Nei
giorni di Carnevale si usa travestirsi, mettere la maschera, lanciare
coriandoli e stelle filanti.
In
Italia qualcuno indossa costumi molto antichi: quelli di Arlecchino,
Pulcinella, Colombina.
I
bambini ridono, si divertono e fanno scherzi.
Si dice: «A
Carnevale ogni scherzo vale».
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Balanzone |
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Arlecchino
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Il girotondo delle maschere
E’ Gianduia torinese
Meneghino milanese.
Vien da Bergamo Arlecchino
Stenterello è fiorentino.
Veneziano è Pantalone,
con l’allegra Colombina.
Di Bologna Balanzone,
con il furbo Fagiolino.
Vien da Roma Rugantino:
Pur romano è Meo Patacca.
Siciliano Peppenappa,
di Verona Fracanappa
e Pulcinella napoletano.
Lieti e concordi si dan la mano;
vengon da luoghi tanto lontani,
ma son fratelli, sono italiani.
La storia di Arlecchino
C'era una volta bambino, molto povero chiamato Arlecchino, che viveva con la sua mamma in una misera casetta. Arlecchino andava a scuola e, per carnevale, la maestra organizzò una bella festa e propose a tutti i bambini della scuola di vestirsi in maschera. I bambini accolsero l’idea con molto entusiasmo, parlavano dei loro vestiti coloratissimi e bellissimi. Arlecchino, solo, in disparte, non partecipava all'entusiasmo generale; zitto , zitto, in un angolino, sapeva che la sua mamma era povera e non avrebbe mai potuto comprargli un costume per quell'occasione! Ma agli altri bimbi dispiacque vedere Arlecchino tanto triste, così ciascuno di loro decise di portargli un pezzetto di stoffa avanzata dai loro costumi colorati. La mamma di Arlecchino lavorò tutta la notte, cucì fra loro tutti i pezzi diversi e ne fece un abito. Al mattino Arlecchino trovò un bellissimo abito di colori diversi. La mattina del martedì grasso, alla festa della scuola quando Arlecchino entrò in classe tutti lo accolsero con un fragoroso applauso perché il suo vestito, non solo era il più' bello ma anche il più' originale.
(Tratto dalle storie di Carnevale di Rosalba Corallo)
Testo utilizzato per la comprensione del testo
Il Carnevale nella commedia dell'arte
La Commedia dell'Arte è un genere teatrale molto particolare che si sviluppò in Italia nel XVI° Secolo. La caratteristica principale che contraddistingue questo genere di spettacolo la si ritrova nell'assenza del copione.
Gli attori, anziché imparare a memoria battute prestabilite, basavano la propria interpretazione su un canovaccio (trama) e improvvisavano in scena, seguendo le regole di quella che oggi viene chiamata 'recitazione a soggetto'.
Gli attori della Commedia dell'Arte erano caratterizzati da eccellenti doti mimiche, buona parlantina, grande fantasia e capacità di interagire con gli altri attori in scena.
Gli spettacoli si svolgevano nelle piazze e nelle strade, su semplici palchetti e anche alla luce del sole. Molto sovente gli attori si rifacevano a delle 'maschere': Arlecchino, Pulcinella ecc.
Gli attori indossavano maschere, costumi variopinti e arricchiti di elementi vistosi e non era raro che utilizzassero strumenti musicali per richiamare l'attenzione dei passanti.
Col passare del tempo gli attori della Commedia dell'Arte si organizzarono in compagnie composte da dieci persone (otto uomini e due donne), venivano guidate da un capocomico.
Una vera e propria rivoluzione: prima della nascita della Commedia dell'Arte, infatti, i ruoli femminili erano interpretati da uomini!
E a proposito di Commedia dell'Arte...
La nostra uscita a Teatro Comunale di Cave il 22/02/2017
I colori di Arlecchino