Per non dimenticare
Ieri, sabato, 27 gennaio, si è consacrata la Giornata della Memoria, in ricordo dello sterminio di circa sei milioni di ebrei da parte della follia nazista.
Proprio ieri sera, guardando un film del regista italiano Giulio Ricciarelli, che racconta le vicende (vere) di Johann Radmann, giovanissimo procuratore tedesco, incaricato di indagare sugli orrendi crimini commessi dalle SS naziste, ho sentito il desiderio di "fare" qualcosa di diverso, di ricordare, insieme ad alunni e genitori.
L’
olocausto (così viene definito il genocidio, o sterminio, degli ebrei),
è la pagina più triste nella storia dell'umanità.
Gli Ebrei lo ricordano con la
Shoah, termine con il quale si identifica un evento unico nella storia dell’uomo. Per la prima volta si è cercato di distruggere un popolo, gli ebrei appunto, di sradicarli dal pianeta, non a causa di ciò che facevano o pensavano, ma per ciò che essi erano.
Difficile capire i motivi per i quali tanta follia omicida si sia scagliata contro il popolo ebraico.
Come spiegare l’orrore di quel genocidio? Frutto dell’irrazionale?
O esisteva piuttosto un progetto di disumanizzazione della cultura, degli esseri, degli animi?
Sono portato a credere che di irrazionale ci fosse ben poco, mi convinco sempre più che l’odio scatenatosi contro gli ebrei sia scaturito da una contorta forma di razionalità: eliminare chi o cosa esprimesse idee o principi diversi dall’ideologia nazista.
Oggi, nell’anno 2018 la parola “memoria” è spesso strumentalizzata.
Noi non dobbiamo dimenticarne il vero valore: la memoria si oppone all’oblio, come scudo, come baluardo etico e sociale .
Guai a perderne il significato autentico!
C’è chi riesce a strumentalizzare la memoria per fini politici, chi ne fa un uso illegittimo.
Penso per esempio alle nuove ideologie fondamentaliste, che cercano di associare lo stato di Israele a un nuovo stato nazista, definendolo popolo di sionisti e massoni.
Cari, piccoli cittadini del futuro, ricordate, cercate, leggete, scoprite, non stancatevi mai di cercare la verità, di dar parola a tutti…
Il pericolo maggiore proviene da legami ideologici e politici: tutte, ma proprio tutte le ideologie sono pericolose, da qualunque parte provengano, da destra come da sinistra.
Oggi viviamo in un mondo dove si stanno pericolosamente riaffermando l’intolleranza, il razzismo, l’estremismo, il fondamentalismo e l’odio verso chi è diverso.
Dimenticando che l’unica vera nemica dell’uomo è l’ignoranza!
L’unico modo che conosco per combattere razzismo, intolleranza, pregiudizio, sono l’insegnare la tolleranza, la comprensione e il rispetto per tutti.
Negli ultimi anni pericolose ideologie religiose si sono fatte strada tra giovani disadattati e mai integrati attraverso il fondamentalismo, altra mostruosità ideologica, poiché nega il diritto alla libertà di fede e di cultura, che deve essere garantita a tutti e in tutto il mondo libero.
Chiudo questa accorata riflessione con un bellissimo aforisma, non mio ma di George Packer:
“L’ideologia conosce la risposta prima che la domanda sia stata posta. “